La bellezza della fatica e il gusto dell'impresa
   Edizione 2024

Non so quante volte mi si pongono considerazioni su certi altri eventi, percorsi, atmosfere, tendenze dal resto del mondo di Eroica.

Sono reduce da Germania, quest'anno ho fatto Giappone, Valkenburg, le nostre senesi più le versioni NOVA di Prosecco e Gran Sasso. Ed ho un passato, ormai ampio, con la fortuna di averle pedalate tutte, aspettando a gloria il prossimo sbarco per Eroica Cuba del 10 febbraio 24. Ma che nessuno tocchi Gaiole in Chianti, il mio Gaiole di bambino e di sempre, dove tutto è nato perché è probabile che solo lì potesse nascere. 

Poco fa ho celebrato i 50 anni della prima volta, una corsa ciclistica per Allievi, mi son sentito di testimoniare riconoscenza a tutto un mondo, a vecchie amicizie, ai corridori di allora, a quando, dalle nostre parti, non c'era festa che Dio comandava senza una gara di biciclette. 

Gaiole è L'Eroica elle apostrofo. Ricordo il caro Andrea Meneghelli che si intendeva di brand e che su quell'elle maiuscola impostò tanta comunicazione. Il resto avrebbe avuto altro nome, identificativo del luogo. E la prima fu il Giappone, mica un approdo da poco, 2013. Poi le altre, una serie di belle figlie, come il Planche del Tour in cui vinsero i nostri. 

Ma l'appuntamento della prima domenica di ottobre è il riferimento imprescindibile di tutto un movimento, sempre più grande, che non conosce crisi di vocazione, che ispira, che propone modelli, che coinvolge ciclisti nuovi, che ha creato ciclismi nuovi di zecca. 

Gaiole è L'Eroica, per qualsiasi a mondo cognito. Di Gaiole si può commentare ogni tratto, aspetto, percorso, salita, paesaggio, ristoro, caos. Ma a Gaiole si parlano tutte le lingue del mondo e finisce che tutti si capiscono, vige il berrutiano, che parlava solo savonese, ed il brocciano che parla un italiano molto toscano, un po’ del francese di Bartali, di cui ridevano (con rispetto) tutti e praticamente nient'altro. Eppure, ognuno dei nostri ci ha capito ovunque, a Gaiole in Chianti di certo. Abbiamo comunicato al mondo, perché anima, occhi, gesti, sorrisi e sentimenti parlano un linguaggio così universale da non bluffare mai. 

Oui, je suis Gaiole in Chianti.


Giancarlo Brocci


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