“La bellezza della fatica e il gusto dell'impresa”: è il motto dell’Eroica, così potente e così attuale in questi giorni terribili in cui le nostre vite sono state stravolte dalla distanza dai nostri cari e dagli amici, dalla rinuncia alla libertà, dal dolore della perdita di qualcuno a cui abbiamo voluto bene, dalla paura del futuro.
Stiamo affrontando una fatica quasi fisica, che batte in testa, toglie il fiato, accelera i battiti cardiaci, ci lascia stremati come corridori a metà di una salita di cui non si vede la fine.
Proprio in questi giorni duri più che mai dobbiamo ricordarci quanto ci ha insegnato L’Eroica: si parte insieme, si arriva insieme e nessuno arriva primo, perché nell’unione si trova la forza. Abbiamo imparato in sella quanto sono importanti i gesti di solidarietà: non dimentichiamoli ora, perché a pedalare con noi nella durissima impresa di battere il Covid-19 sono i nostri vicini di casa, chi è anziano, chi è solo, chi è più fragile, chi ha bisogno di un gesto d’aiuto o di una parola di conforto. Correndo L’Eroica abbiamo imparato che arriva il momento in cui è necessario mettere il piede a terra e spingere, e che non è una resa o un disonore, ma un’opportunità per alzare lo sguardo dalla polvere e vedere quanto è bello ciò che ci circonda. In queste settimane noi eroici sappiamo che fermarci può anche significare - pur nella fatica, nelle preoccupazioni e nelle paure quotidiane - trovare la bellezza: nel sole che ogni mattina entra dalla finestra di casa, nei giochi coi bambini, nel merlo che canta sul ramo dell’albero di fronte e – perché no – nella bottiglia del pacco-gara da stappare per vincere la nostalgia. Domani, quando la salita più ripida sarà finita e ci volteremo indietro a guardarla, potremo dire di avere imparato qualcosa di più di noi stessi, ci sentiremo forse più forti e, finalmente riabbracciandoci, saremo più pronti a pedalare nelle nostre vite con una mente e un cuore diversi.
Elena Borrone
